Tarquinia Turismo

Creato: Lunedì, 07 Febbraio 2011 Ultima modifica: Mercoledì, 14 Gennaio 2015 Scritto da Administrator Stampa Email

L'antica città, Tarxuna, fu fondata da Tarconte, colui che venuto dalla Lidia con il suo popolo diede inizio ad una nuova civiltà.
Si stabilirono su un colle a pochi chilometri dall'attuale città e ben presto divennero forti e potenti, grazie al commercio che avveniva principalmente via mare dove il porto di Gravisca

rappresentava un punto strategico per il collegamento con la costa, le isole e terre vicine e lontane come la Grecia.

 

Qui nacque la dinastia dei Tarquini e dei re di Roma, la città che nel 510 a.C. li cacciò, dando inizio alla lenta agonia degli Etruschi. Nei secoli successivi i Romani avevano esteso notevolmente le loro conquiste e nel 307 a.C. fu la volta di Tarquinia e di tutto il territorio compreso il porto di Gravisca elemento vitale per gli Etruschi.
Benche' i Romani non volessero la fine di questa dinastia, ma soltanto il controllo su di essa, pian piano gli Etruschi si dispersero in altri insediamenti più lontani, che a loro volta subirono le conquiste dei Romani, finche la città venne totalmente abbandonata per un nuovo sito, pochi chilometri ad ovest, dove oggi sorge Tarquinia, e prese il nome di Corneto.

Col tempo la città divenne nuovamente importante sfruttando il commercio marittimo e nel medioevo costruì una forte cinta muraria per difendersi dalle incursioni di barbari ed invasori, all'interno della quale racchiuse i tanti piccoli borghi. In questo periodo vennero costruiti i più bei monumenti della città, chiese, palazzi, fontane.
Appartenne ai Di Vico, la famiglia che nel medioevo influenzò tutta la zona costruendo castelli ovunque. Furono cacciati nel 1355 quando il card. Albornoz ristabilì il potere sulle terre della Chiesa. Il castello di Tarquinia fu distrutto insieme a tanti altri nella Tuscia appartenenti ai Di Vico.

Qui nacque un'altro nemico dei Di Vico, il card. Giovanni Vitelleschi, condottiero al servizio dello Stato pontificio. Egli mise fine all'ultimo tiranno della famiglia, Giacomo, che catturò insieme ai tre figli nel loro castello di Vetralla e lo fece decapitare a Soriano nel Cimino.
Così la città appartenne per molto tempo alla chiesa e subì il suo declino fino ad eleggersi Comune libero. Per informazioni più ricche e descrizioni dettagliate vi rimandiamo alle pubblicazioni dedicate. Ciò che oggi è possibile vedere nell'attuale città risale buona parte al medioevo e al rinascimento, con chiese e palazzi di rara bellezza.

Fuori dalla città si trova una ricca e vasta necropoli etrusca con tombe dipinte.

Gli Etuschi
I primi insediamenti risalgono al periodo protovillanoviano (XI-X sec. a.C.) ma solo nel IX sec. a.C il centro acquista importanza testimoniata dalla ricchezza dei corredi rinvenuti nelle necropoli organizzate con tombe a pozzo nel IX e nell'VIII sec. e a fossa nell'VIII sec. a.C. Intorno alla metà del VIII sec. a.C gli abitanti si concentrano progressivamente sul Colle della Civita con il conseguente abbandono della zona di Monterozzi che verrà destinata ad area cimiteriale.
Nel successivo periodo orientalizzante la città cresce notevolmente sia sotto l’aspetto urbano che economico e ciò viene riscontrato anche dalle sepolture la cui tipologia, nel VII sec. a.C., è con tombe a
Tomba del Triclionio
IV-V sec. a.C.
camera ipogee con la banchina laterale per la deposizione dei defunti coperte da volta ogiva., a volte proviste di un vestibolo.
Alla stessa epoca risalgono le tombe a cassone destinate ad una sepoltura unica in una larga fossa foderata di lastre di pietra locale (macco o nenfro). Rispetto alle altre importanti necropoli dell'area etrusca, come Vejo e Vulci, il periodo orientalizzante di Tarquinia si presenta i maniera meno sfarzosa, meno ricchi i corredi, dovuto alla predominante figura di Caere che si imponeva su tutto il territorio, sottraendo traffici commerciali all'area.
Tarquinia verso la fine del VII sec. costruì il Porto di Gravisca grazie al quale aumentano i traffici commerciali e i ricchi commercianti greci sbarcano a Tarquinia.
La crescita economica influenzerà anche le sepolture; già al VI Sec. risalgono le tombe dipinte della necropoi di Monterozzi e costituiscono una straordinaria raccolta di immagini che documentano la vita degli Etruschi. raggiungendo un alto livello artistico superiore alle altre metropoli etrusche.
Fino al 530 a.C. le immagini pittoriche seguono a scopo decorativo prevalentemente motivi araldici e successivamente fatti di vita quotidiana fondamentalmente legati alla cerimonia di sepoltura del defunto, banchetti, danze, e giochi, avolte si notano immagini legate alla caccia che venniva svolta solo dalle famiglie aristocratiche. Nel 510 a.C. venne cacciato da Roma l'ultimo re etrusco, Tarquinio Superbo, e con la sconfitta della guerra subita nello scontro con i siracusani a Cuma, nel 474 inizia la crisi che influenzerà tutta l'area etrusca. In questo periodo, infatti, si nota una scarsa espressione che durerà per tutto il V sec.
Con l'inizio del IV sec. a.C. si nota una forte ripresa economica e Tarquinia raggiunge una notevole superiorità rispetto alle altre città riuscendo a sostenere le sucessive e numerose battaglie contro Roma che dureranno a lungo. Nel 281 a.C. Tarquinia viene definitivamente sottomessa da Roma e succesivamente inizia il vero delcinio. Nel IV sec. d.C. la città diventa sede vescovile ma viene gradualmente abbandonata dagli abitanti per sfuggire
alle violente invasioni barbariche. Nel VII sec d.C. ormai la popoazione è tutta sul colle dove oggi sorge l'attuale città.


Tra le cose da vedere:

Museo Nazionale Archeologico

Chiesa di S.Maria in Castello: fu eretta all'inizio del XII sec. su un edificio più antico dal portale con decorazioni cosmatesche. L'interno maestoso conserva opere importanti. Per la visita rivolgersi al Museo.
Chiesa S.Maria di Valverde: di epoca romanica fu ricostruita nei secoli. All'interno custodisce opere importanti tra cui una tavola bizantina con la Madonna e Bambino.
Duomo, è probabilmente l'edificio più grande e più ricco della città. Di epoca romana fu successivamente ricostruito nel XVII sec. dopo un incendio. All'interno conserva l'opera migliore del Pastura, tra i più bei affreschi della Tuscia, raffiguranti la Vita della Vergine.
Chiesa dell'Annunziata, fu eretta nel XII sec. La semplce facciata ha una serie di caratteristici archetti.
Chiesa di S.Pancrazio: fu eretta nel XIII sec. in stile romanico-gotico dal simpatico campanile.
Chiesa di S.Giovanni Battista: grande edificio romanico databile intorno al XIII sec. L'interno conserva resti di antichi affreschi e le particolari absidi in stile gotico.
Chiesa di S.Francesco: fu eretta nel XIV sec., l'interno è strutturato a tre navate con archi appoggiati su pilastri dai pregiati capitelli. Tra le opere importanti il paliotto con pregevole mosaico cosmatesco.


Per Visite guidate, Tour, Accompagnatori e Guide Specializzate a Tarquinia e alle necropoli etrusche, contattaci:
Tuscia Doc
Servizi Guida Specializzati
Assistenza ed Accoglienza Turistica
Consigli utili sugli itinerari e sulle percorrenze

Tel 0761 647941 - 338 2042866
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.



Visite: 2887